[ Pobierz całość w formacie PDF ]

perazione. Noi proteggeremo loro le spalle sul pianerottolo e durante l'ir-
ruzione nell'appartamento. Non c'è altro».
«Va bene, muoviamoci», dissi a tutti. «Ciascuno di voi faccia molta at-
tenzione. Da quel che ne sappiamo di lui, Brand è un tipo pericoloso e sarà
certo armato.»
«Ha fatto parte dei nuclei speciali dell'esercito», aggiunse John Sam-
pson. «Come mettere panna montata sul letame, non vi pare?»
70
Armato e pericoloso:
è un modo di dire abbastanza comune, che però
per gli agenti di polizia assume un significato tangibile.
Entrammo in fila indiana nell'Edificio Tre, passando da un atrio squalli-
do e scarsamente illuminato, poi salimmo di corsa alcune rampe di scale,
diretti verso il quinto piano. I gradini erano sporchi e macchiati, come den-
ti in cattivo stato. A giudicare dall'aspetto dei muri, si capiva che, qualche
tempo prima, lì dentro doveva essersi sviluppato un incendio abbastanza
serio. C'erano spesse tracce di fuliggine sulle pareti, sul pavimento e persi-
no sulla ringhiera di metallo. Era possibile che il Mastermind si nascon-
desse in un edificio del genere? Era un uomo di colore? Una simile ipotesi
sembrava inaccettabile ai funzionari dell'FBI. Perché?
All'improvviso, sulla rampa di scale all'altezza del terzo piano, ci tro-
vammo di fronte un paio di tossicodipendenti emaciati e patetici che si ap-
Page 82
ABC Amber Palm Converter, http://www.processtext.com/abcpalm.html
prestavano a fumare una dose di crack. Mentre puntavamo le nostre armi contro
di loro, ci fissarono strabuzzando gli occhi, atterriti all'idea di tro-
varsi lì e troppo spaventati per tentare la fuga.
«Fermi dove siete», intimai a voce bassa. Poi mossi un dito con aria se-
vera. «Guai a voi se vi lasciate sfuggire anche solo un bisbiglio.»
Nella loro paranoia, quei drogati dovevano aver pensato che fossimo lì
per arrestarli. Non poterono credere ai propri occhi quando ci videro passa-
re oltre in tutta fretta. Sentii Sampson dire loro: «Sparite, alla svelta. È
il vostro ultimo giorno fortunato».
Dalle sottili pareti sentivo filtrare vagiti, grida di bambini, il vocio di
di-
versi programmi televisivi, musica jazz, hip-hop e salsa. Avevo un groppo allo
stomaco. L'idea di piombare addosso a Brand in un edificio pieno di gente mi
sembrava pessima, ma ormai tutti anelavano a qualcosa di con-
creto. E Brand era un eccellente indiziato.
Sampson mi toccò leggermente la spalla. «Entrerò io, con Rakeem», dis-
se. «Tu ci seguirai, Sugar. E non ho intenzione di discuterne.»
Mi accigliai, ma annuii. Sampson e Rakeem Powell erano i nostri mi-
gliori tiratori scelti. Erano cauti, intelligenti ed esperti, ma
quell'irruzione era difficile e piena d'incognite.
Armato e pericoloso.
A quel punto poteva succedere di tutto.
Mi rivolsi a un detective che stringeva fra le mani una pesante sbarra di
metallo, una sorta di ariete. Sembrava un minuscolo missile dalla punta
smussata. «Abbatti la porta in un colpo solo, agente. Non ti chiedo di per-
dere tempo a bussare.»
Mi girai a guardare gli uomini in fila alle mie spalle, tesi e ansiosi. Sol-
levai una mano stretta a pugno. «Entreremo al quattro», sussurrai.
Contai con le dita: uno... due... tre!
L'ariete colpì l'uscio con la devastante violenza di cui può essere capace un
grosso giocatore di football americano. Le serrature cedettero di colpo.
Balzammo all'interno. Sampson e Powell erano un passo avanti a me. Nes-
sun colpo era stato ancora sparato.
«
Maam-maa!
» Uno dei bambini lanciò un grido d'allarme. Per un istante
fui attanagliato dal terrore, pensando alle famiglie che erano già state di-
strutte a causa del Mastermind. Non avevamo bisogno che scorresse altro
sangue.
Armato e pericoloso.
Due bambini stavano guardando
South Park in televisione. Dov'era Mi-
tchell Brand? E dove si trovava la madre dei bambini, Theresa Lopez?
Forse i due adulti non erano neppure in casa. A volte capitava che i bam-
bini venissero lasciati soli per giorni.
La porta della stanza da letto di fronte a noi era chiusa. Da qualche ango-
lo dell'appartamento proveniva della musica. Se quella sera Mitchell Brand era
in casa, non si stava certo guardando le spalle. Era una cosa che non mi
tornava. La situazione, così come si era configurata fino a quel momento, non
mi piaceva proprio.
Spalancai la porta della camera da letto e sbirciai all'interno. Il cuore mi
batteva all'impazzata. Avevo assunto una posizione curva, pronto a fare fuoco.
Un terzo bambino stava giocando sul pavimento con un orsacchiot-
to di pezza. «Orsetto azzurro», mi disse.
«Orsetto azzurro», sussurrai di rimando. Tornai rapidamente nell'ingres-
so e vidi Sampson spalancare con un calcio un'altra porta.
La cartina che ci era stata fornita non era esatta! Nell'appartamento della
Page 83
ABC Amber Palm Converter, http://www.processtext.com/abcpalm.html
Lopez le came-
re da letto erano due.
Di colpo Mitchell Brand irruppe nell'ingresso. Stava trascinando con sé
Theresa Lopez e teneva una pistola calibro 45 puntata contro la fronte del-
la donna. Lei, una graziosa creatura dalla carnagione leggermente oliva-
stra, era scossa da violenti tremiti. Tanto l'uno quanto l'altra erano comple-
tamente nudi, a parte le catenine d'oro che adornavano il collo taurino, i
polsi e la caviglia sinistra di lui.
«Abbassa quell'arma, Brand», urlai, cercando di sovrastare il baccano che
regnava in casa. «Non hai scampo. Non potrai fuggire. Hai abbastanza cervello
da capirlo.
Metti via quella pistola.
»
«Toglietevi dai piedi!» urlò Brand a sua volta. «Ho abbastanza cervello da
piantarti subito una pallottola in faccia.»
Rimasi fermo davanti a lui, mentre Sampson e Rakeem Powell mi af-
fiancavano, uno da un lato e uno dall'altro. «Si tratta della rapina alla
First
Union Bank di Falls Church. Se non sei coinvolto, non hai nulla da teme-
re», dissi, abbassando leggermente la voce. «Metti via la pistola.»
Brand sbraitò di nuovo: «Io non ho rapinato la First Union Bank! Ero a
New York, per tutta quella settimana! Sono stato a un matrimonio, si spo-
sava la sorella di Theresa.
Qualcuno ha tentato d'incolparmi. Hanno volu-
to giocarmi un brutto scherzo!
»
La donna iniziò a singhiozzare convulsamente. I suoi figlioletti piange-
vano e chiamavano la madre, mentre i detective della polizia e gli agenti
federali cercavano di metterli al sicuro.
«Lui era al matrimonio di mia sorella!» strillò Theresa, rivolta verso di me.
Nei suoi occhi c'era uno sguardo implorante. «
Era al matrimonio!
»
«Mamma! Mamma!» piagnucolavano i bambini.
«Abbassa la pistola, Brand, e indossa qualcosa. Abbiamo bisogno di par-
larti. Io sono convinto che tu fossi a un matrimonio. Credo a quanto tu e
Theresa avete detto.
Metti via la pistola.
»
Mi rendevo conto di avere la maglietta intrisa di sudore. Proprio alle spalle
di Brand e della Lopez c'era ancora uno dei bambini. Sulla linea di fuoco.
Oh, Dio, non costringermi a sparare a quest'uomo.
Poi, lentamente, Mitchell Brand allontanò la sua arma dalla fronte di
Theresa Lopez. Le baciò la testa, di lato. «Scusa, bambola», sussurrò.
Stavo già pensando che avevamo commesso uno sbaglio. Era una sorta di
sensazione viscerale. Quando lui abbassò l'arma, ne ebbi la certezza.
Forse qualcuno aveva tentato di mettere in mezzo Mitchell Brand. Aveva- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

  • zanotowane.pl
  • doc.pisz.pl
  • pdf.pisz.pl
  • oralb.xlx.pl